“TUTTI IN CAMPO”: LA FORMAZIONE BASE PER INSEGNANTI, MEDICI E PEDIATRI, ASSOCIAZIONI SPORTIVE

logo campagna tutti in campojpgCon l’obiettivo di conoscere il fenomeno del maltrattamento sui minori e riconoscerne i segnali per avviare l’attivazione di efficaci interventi di tutela.

Conoscere per prevenire. È questo l’obiettivo della campagna formativa regionale “Tutti in campo”, una delle azioni previste dal progetto “Non vedo, non sento, non parlo”, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e promosso dalla cooperativa sociale La Goccia di Avellino in qualità di soggetto capofila, nel bando Ricucire i Sogni – Iniziativa a favore dei minori vittime di maltrattamento. I destinatari saranno insegnanti, medici e pediatri e associazioni sportive delle cinque province campane, coinvolti nel progetto attraverso il vasto partenariato.

Il grado di conoscenza del fenomeno del maltrattamento sui minori e delle sue caratteristiche è uno di quei fattori che influenza in modo significativo il comportamento dell’adulto che si trovi a sospettare una situazione di abuso ai danni di un bambino o di una bambina. È possibile, talvolta, che l’azione tutelante non venga attivata perché l’adulto non percepisce gli abusi come tali. Esistono, infatti, forme di abuso difficilmente riconoscibili perché più subdole, o le cui conseguenze vengono sottovalutate perché non connotate da violenza o non subite direttamente dal minore. Così come esistono forme di abuso ormai tanto comuni da essere socialmente accettate.

Il concetto di abuso all’infanzia, in realtà, non riguarda solo le forme più evidenti di violenza, come il maltrattamento fisico e l’abuso sessuale, ma include anche quelle forme che suscitano meno attenzione come il maltrattamento psicologico, la patologia delle cure, la violenza assistita e, in generale, tutte quelle condotte che danneggiano gravemente lo sviluppo psico-fisico del minore.

Il mancato riconoscimento di una situazione di abuso può essere determinato anche dalla scarsa conoscenza dei segnali fisici, comportamentali ed emotivi attraverso cui la vittima tende a esprimere il disagio. L’attivazione di comportamenti protettivi nei confronti della presunta vittima di abuso è inoltre condizionata dall’universo mentale ed emotivo dell’adulto che si trovi a dovere gestire il sospetto, laddove le sue opinioni, gli atteggiamenti e i vissuti emotivi rispetto al fenomeno orientano la sua risposta comportamentale.
Se si pensa che le conseguenze dell’abuso sul percorso evolutivo di chi ne è vittima si rivelano tanto più gravi quanto più tardive sono l’interruzione della violenza e l’attivazione di efficaci interventi di tutela, appare evidente la centralità del ruolo potenzialmente protettivo degli adulti significativi nella vita del minore.

Campagna formativa “Tutti in campo”

Per questo il progetto “Non vedo, non sento, non parlo” farà partire a breve “Tutti in campo”, la Formazione di base per alcune delle figure professionali che ogni giorno entrano in contatto con i minori, e che potrebbero trovarsi di fronte a situazioni di abuso di difficile interpretazione. In particolare la Formazione di base è rivolta agli insegnanti, a medici e pediatri e alle associazioni sportive, tre settori nei quali è fondamentale saper riconoscere i segnali di abusi sui minori.

La campagna formativa regionale a cui fanno riferimento tutti i percorsi previsti per i diversi target prevede, per ogni settore, degli incontri formativi composti da diversi moduli. Gli incontri si svolgeranno in presenza o da remoto, in base alle esigenze organizzative dei destinatari. A breve saranno forniti tutti i dettagli, oltre al link per le iscrizioni.