Progetto NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO
Il trauma è un evento o l'insieme di eventi che causano paura e dolori intensi e che infrangono il senso di sicurezza stabilità e prevedibilità.
Gli eventi potenzialmente traumatici sono vari:
Nel momento in cui i bambini vivono esperienze che generano paura, se non possono contare sull'aiuto di un adulto che sia in grado di dare significato a questi eventi e che possa regolare gli stati interni del bambino e calmare la sua paura, saranno esposti a stress.
L’EMDR può essere utilizzato con successo con i bambini, garantendo loro la possibilità di uno sviluppo sano così come dimostrato da numerosi studi. Il cervello dei bambini è plasmabile e così come il trauma nealtera lo sviluppo neurofisiologico così il trattamento con EMDR riorganizza la mente attraverso la rielaborazione dei ricordi traumatici.
A volte i bambini non hanno ricordi di esperienze negative ma tali esperienze restano nella memoria contribuendo allo sviluppo di traumi e difficoltà a medio lungo termine.
Occorre prestare attenzione anche alle situazioni che generalmente attivano i sintomi e osservare per identificare i fattori che le scatenano per poter identificare quelle esperienze, spesso sottovalutate che possono aver disorganizzato il bambino aumentandone la reattività in alcune situazioni.
L’EMDR è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 da Francine Shapiro. Utilizzato in origine per elaborare ricordi traumatici legati a singoli eventi critici, si è integrato nella psicoterapia per curare sintomi che sono quasi sempre legati ad esperienze sfavorevoli di vita (ESI) nozione introdotta da Felitti per indicare quell’insieme di situazioni vissuti nell’infanzia che si possono definire come “incidenti di percorso” negativi rispetto all’ideale percorso evolutivo.
Esse comprendono tutte le forme di abuso all'infanzia subito in forma diretta, come abuso sessuale, maltrattamento psicologico, fisico, trascuratezza; e le condizioni subite in forma indiretta che rendono l’ambito familiare impredicibile e malsicuro, come per esempio alcolismo e tossicodipendenza dei genitori, malattia psichiatrica e soprattutto violenza assistita, cioè il coinvolgimento del minore, attivo e/o passivo, in atti di violenza compiuti su figure di riferimento per lui affettivamente significative.
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